Il Progetto

LIFE10 NAT/IT/000237  Zelkov@zione
“Azioni urgenti per salvare Zelkova sicula dall’estinzione”
                                           

Zelkova sicula è una pianta molto rara a grave rischio di estinzione. Numerosi sono i fattori che ne minacciano la sopravvivenza, fra cui: le dimensioni estremamente ridotte delle due popolazioni conosciute, la perdita di variabilità genetica, i problemi di riproduzione, l’adattamento insufficiente all’habitat attuale, i pesanti disturbi antropici, la mancanza di misure concrete e norme legali di protezione.

L’obiettivo del progetto è quello di eliminare o ridurre i fattori di minaccia al fine di migliorare le prospettive di conservazione della specie, attraverso azioni concrete di salvaguardia, norme giuridiche di tutela e azioni di informazione e sensibilizzazione. Il progetto ha una durata di 54 mesi (01/10/2011 – 31/03/2016) e dispone di un budget totale di 2.334.663,00 €, di cui 1.055.501,00 € (pari al 45%) come contributo della Commissione Europea. La compagine partenariale è composta da: Dipartimento Regionale dell’Ambiente (beneficiario coordinatore), Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Genetica Vegetale, Conservatoire Botanique Nationale di Brest, Legambiente ONLUS.

 

Il progetto è articolato secondo quattro categorie di azioni: Conoscenza e Monitoraggio, Conservazione concreta, Comunicazione ed Expertise, Sensibilizzazione ed Educazione.

 

Le azioni di Conoscenza e Monitoraggio prevedono:

  • la redazione di un inventario aggiornato di entrambe le popolazioni e la definizione di un piano di monitoraggio delle dinamiche evolutive della specie e delle comunità forestali associate;

  • l’analisi della diversità genetica inter- ed intra-popolazione al fine di conservare la più alta variabilità possibile;

  • la messa a punto di un protocollo per la propagazione vegetativa in-vitro ed in-vivo della specie presso l'Istituto di Genetica Vegetale (IGV-CNR) di Palermo e il Conservatoire Botanique National di Brest (CBNB).

 

Le azioni di Conservazione concreta includono:

  • la protezione dei siti dal pascolo o dalla raccolta impropria di materiale vegetale, attraverso un efficiente sistema di recinzione;

  • la realizzazione di un impianto di irrigazione di soccorso per attenuare gli effetti degli episodi di stress idrico estivo;

  • la produzione di nuovi esemplari presso il Centro per la Conservazione del Germoplasma (CCG) di Marianelli (Siracusa-Italia) gestito dal DRAFD;

  • il rafforzamento delle popolazioni attuali tramite la messa a dimora di nuove piante;

  • la creazione di nuove popolazioni in cinque siti-pilota, tre dei quali scelti in contesti bioclimatici presumibilmente più favorevoli rispetto alle esigenze ecologiche della specie, secondo i principi della “colonizzazione assistita”;

  • l’incremento dell’efficienza funzionale dell’habitat forestale nel sito di Bosco Pisano, attraverso la produzione e la messa a dimora di specie forestali autoctone;

  • la coltivazione ex-situ di piante provenienti da entrambe le popolazioni e rappresentative dell’eventuale diversità genetica residua presso il CCG e il CBNB;

  • l’emanazione di un Decreto Presidenziale della Regione per garantire la tutela giuridica delle specie e del suo habitat.

 

Le azioni di Comunicazione ed Expertise consistono:

  • nella pianificazione della conservazione degli habitat di interesse comunitario, secondo le misure previste nel Piano di Gestione "Monti Iblei";

  • nella redazione del Piano di gestione del pascolo per l’area di primo ritrovamento, ricompresa nel Sito di Importanza Comunitaria ITA090022 “Bosco Pisano”;

  • nella pianificazione di specifiche procedure operative per la prevenzione degli incendi;

  • nella costituzione di un network per lo scambio di know-how ed expertise scientifica con altri soggetti coinvolti in progetti nazionali ed europei su tematiche attinenti o simili a quelle del progetto;

  • nella realizzazione di attività di training per operatori locali (es. corsi per guida naturalistica).

 

Le azioni di Sensibilizzazione ed Educazione prevedono:

  • la divulgazione e sensibilizzazione sul problema generale della conservazione della biodiversità e sui temi specifici del progetto;

  • la realizzazione di programmi educativi e di informazione destinati alle scuole primarie e secondarie a livello locale e regionale, oltre che agli attori locali, sul valore della diversità biologica e i rischi cui è soggetta la specie target;

  • l’organizzazione di incontri periodici e workshop sugli obiettivi e l'avanzamento del progetto in sedi locali e regionali;

  • la realizzazione di un sito web dedicato al progetto per informare e diffondere obiettivi, attuazione, monitoraggio, feedback e risultati;

  • la produzione di materiale informativo su supporto cartaceo e in formato elettronico;

  • l’informazione pubblica attraverso media locali e regionali.

 

Durante la fase di esecuzione il progetto permetterà il raggiungimento di risultati immediati, ma al contempo getterà le basi per una efficiente pianificazione della conservazione di lungo periodo. Fra gli obiettivi di maggiore rilievo vanno considerati: il miglioramento della conoscenza della specie e delle minacce cui è sottoposta, utile ai fini della pianificazione della conservazione, l’aumento della stabilità delle popolazioni esistenti, lo sviluppo di misure appropriate per la gestione dell’habitat attuale, la rimozione delle principali minacce di tipo economico/sociale per la specie e gli habitat, la promozione della sensibilizzazione e dell’informazione a livello locale sui problemi della perdita di biodiversità, l’impulso alle Autorità competenti per la pianificazione e l’attivazione della protezione legale della specie, il miglioramento delle procedure relative ai processi decisionali che coinvolgono enti pubblici diversi nella gestione delle aree pubbliche.

 

I risultati specifici attesi sono:

  • il consolidamento delle popolazioni naturali di Z. sicula;

  • la diffusione della specie in nuovi siti;

  • il miglioramento degli habitat forestali su una superficie di 10 ettari;

  • la “messa in sicurezza” di un numero cospicuo di piante (almeno 200) in centri di conservazione pubblici come il CCG e il CBNB;

  • il riconoscimento dello stato di specie protetta a livello regionale e l’avvio della procedura per il suo inserimento nella lista delle “specie prioritarie” ai sensi della Direttiva Habitat;

  • la standardizzazione di procedure normative per la protezione delle specie minacciate;

  • l’esaltazione del valore didattico di questo caso emblematico di conservazione, con ricadute positive sul territorio in termini di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul problema globale della conservazione della biodiversità.